Certi giorni in Langa.
Arrivato al suo quarto libro Luigi Carbone, che di storie di Langa ne conosce a bizzeffe, ha coinvolto nel suo progetto di lavoro Malvina Manera, una persona particolare, curiosa, appassionata della terra di Langa ma in particolar modo della gente delle langhe. Fotografa creativa ed attenta alla spontaneità. Oltre alla parentela l’autore ha in comune con lei l’amore per le origini contadine, per il territorio e la sua salvaguardia. Hanno semplicemente avvicinato le proprie esperienze.
Ai margini del bosco sacro.
Un libro di storie, di narrazioni, di conversazioni, di canti. Salvetti ci
affascina con il suo quarto libro facendoci entrare in una dimensione trail reale e l’onirico. Un affabulare straordinario per fare memoria, per ridare speranza alle Terre Alte delle Langhe, alle terre alte di tutto il
mondo. Si è ipotizzato che spostandoci verso il Tanaro, in alto sulle colline orientate sul fondovalle del fiume, tra Farigliano, Clavesana e Cigliè, su questa estesa dorsale che domina parte dell’Alta Langa, dove oggi
esiste un santuario e file di tombe sorvegliano mute le vallate
sottostanti, ci sia stato in un passato pre-cristiano un grande bosco
sacro. Ma la memoria antica si è persa, per far posto alla memoria più
recente. Cosa rimane? Poco. Sta in questa povertà di riscontri il grande merito di Romano Salvetti, tenace detective alla scoperta di indizi e tracce da osservare in ogni loro dettaglio con una lente di ingrandimento.